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Nuovi ritmi del cuore sulle strade di Cuba

Cuba. La Isla Grande

C'è un posto in cui il risveglio del mattino profuma di cocco abbrustolito e zucchero di canna. In cui la memoria spagnola è fissata tra le rughe delle pietre coloniali e il suo respiro africano nei suoni e nelle danze di costumi colorati.
C'è un posto il cui passato sconfitto attraversa ancora fumante e rumoroso, con le sue vecchie lamiere americane, strade aggrappate a ricordi sbiaditi.
C'è un posto in cui il mare raccoglie l'azzurro intenso del cielo e custodisce rispettoso le speranze e il sacrificio di vite perdute nel silenzio dei suoi coralli.
C'è un posto in cui grandi giganti di pietra e palme riposano nella loro attesa millenaria tra campi di tabacco e polvere e sudore.
C'è un posto i cui ritmi vibrano nel cuore come il tonfo dell'acqua delle cascate di Soroa.
C'è un posto dove l'amore si consuma rapidamente come un traguito de ron il cui profumo sfiora solo la pelle per poi accompagnarti intenso lungo il viaggio di ritorno.
C'è un posto dove la calle ti osserva fissandoti curiosa con occhi vivaci che si aprono alla vita o con la nostalgia racchiusa in lacrime mai scivolate via.
C'è un posto di tavoli vecchi e sedie a dondolo, dove le giornate scorrono via incuranti del tempo, senza il ticchettio noioso dell'orologio, tra i tasselli ingialliti del domino.
C'è un posto che non è solo un esotico punto geografico ma è una languida iperbole tracciata sulle pareti scrostate della nostra anima.
C'è un posto che galleggia nel mare tra insidie e speculazioni. Incurante dei venti e delle tempeste. Un posto che resiste laggiù, a pesar de todo, per continuare a cullare i nostri sogni...

Mambo Tango

Un luogo d'incontro fra due culture

Quando Colombo il 27 ottobre del 1492 avvistò Cuba annotò sul suo diario: "Quest'isola è la più bella che occhi umani abbiano mai visto..." Senza prevederlo, Cristoforo fu il primo tour operator occidentale! Gli spagnoli chiamarono l'isola Caiman per la sua morfologia simile alla sagoma del temuto alligatore adagiato sonnolente tra le acque del Golfo del Messico e quelle del Mare dei Caraibi. In quel tempo gli abitanti dell'isola erano poco più di 100.000. Meglio noti come indios Taino, erano i discendenti della fiera popolazione precolombiana degli Arawak provenienti dalla vicina America meridionale. Dopo circa un secolo di presenza spagnola sull'isola la popolazione indigena era già scomparsa, sterminata a causa dei duri lavori alla quale fu costretta dalla sua condizione di schiavitù e più frequentemente per le conseguenze di contagi di malattie a lei sconosciute che causarono in breve tempo una inarrestabile decimazione naturale. La parola Cuba sembra trarre origine dal termine Cubanacan, parola con la quale i Tainos definirono quel “luogo centrale” molto prima che Jovanotti dalla calda e polverosa scalinata dell'Università dell'Avana la identificasse con l'ombelico del mondo! Più realisticamente e con minori suggestioni romantiche la parola Cuba deriverebbe dalla storpiatura del nome Cibao, una ricca e fantasiosa località asiatica dove Colombo con le sue intrepide caravelle credette di essere approdato. Il navigatore genovese con la scusa delle mappe disegnate con approssimazione, del cielo nuvoloso che avrebbe offuscato la volta stellare e per colpa di una bussola caduta irrimediabilmente nelle acque turbolente dell'Oceano, fu storicamente il primo italiano che, raccontando una bugia alla famiglia d'origine ed agli amici più cari, lasciò tutto per andarsene a vivere a Cuba! Da quel momento, attraverso il passaggio drammatico tra secoli di storia illuminati da grandi conquiste ma anche carichi di avversità, la presenza degli italiani sull'isola ha finito con il creare uno stretto connubio con la popolazione cubana. Tra le figure più importanti ricordo Eusebio Valli medico toscano che morì all'Avana nel 1816 dove si era trasferito per studiare da vicino, con coraggio ed abnegazione, gli effetti devastanti della terribile febbre gialla; Giuseppe Garibaldi che qualche decennio più tardi si unì alla causa dei popoli dell'America latina guadagnandosi sul campo il titolo di Eroe dei due Mondi e che soggiornò per alcuni giorni all'Avana che ancora oggi ricorda il Libertador italiano con una lapide posta sulla facciata del Palazzo dei Capitani Generali nel cuore della capitale caraibica; e poi lo scrittore Italo Calvino, che nacque all'Avana nel 1923 da genitori italiani ed in fine Gino Donè Paro, partigiano italiano ed unico europeo che prese parte all'epopea rivoluzionaria cubana. Era a bordo del fatiscente battello Granma a fianco di Fidel e Raul Castro e ad un giovane medico argentino Ernesto Guevara aggregatosi a quel plotone di sognatori che nell'inverno del 1956 salpò da Tuxpan, nel vicino Messico, alla volta delle coste orientali di Cuba dove, sulla Sierra Maestra, negli anni successivi si andò formando l'Esercjto Rebelde, l'Esercito Ribelle, che in pochi anni di lotta spazzò via la resistenza dell'esercito di Battista regalando all'intera isola un ruolo di primo piano nelle vicende storiche del xx° secolo. Sono questi solo alcuni esempi di una fratellanza italo-cubana che nei decenni si è cementata tanto da collocare gli italiani stabilmente al primo posto tra i visitatori europei ed al terzo assoluto a livello mondiale preceduti solo dai canadesi ed i messicani. Così come massiccia è la presenza di cittadini cubani sul territorio italiano, arrivati nel Bel Paese per motivi di lavoro o come conseguenza di numerosi matrimoni dalle alterne fortune. Questo Blog è pensato indistintamente per tutti noi. Per questa grande famiglia italo-cubana che condivide più valori di quante possono essere le diversità capaci di allontanarci. Ci sono gocce di sangue latino che si mescolano nelle nostre vene come un rincorrersi di emozioni che solo cuori grandi, generosi e combattivi possono custodire. Il tutto condito da una miscela di follia e genialità che ci rende unici, italiani e cubani. Ci sarà spazio per tutto e per tutti tranne che per l'odio e per il rancore che verranno censurati senza pietà da queste pagine! Ci scambieremo informazioni utili, curiosità, foto e racconti da offrire agli italiani che portano nel cuore il ricordo accecante di una terra di sole accarezzata dal vento e dal profumo della salsedine e a tutti i cubani che hanno fatto dell'Italia la loro seconda patria, stringendo nel petto l'immagine nostalgica e volte dolorosa della propria tierra. Allora pronti...si parte! Buon viaggio! Buen viaje!