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Cuba pone fine al matrimonio infantile

A HABANA, 22 nov. Una bella notizia ci arriva da Cuba dove lo scorso 22 novembre l'associazione Yo Sí Te Creo ha celebrato la fine del matrimonio infantile con la pubblicazione della nuova versione del progetto di legge 23 già inserito nel Codice delle famiglie e che anteriormente prevedeva la possibilità che gli adolescenti con 16 anni compiuti potessero sposarsi dopo apposita autorizzazione del tribunale. La versione attuale stabilisce al contrario che l'età minima per contrarre matrimonio sia quella dei 18 anni senza nessuna eccezione.

Questo testo è il risultato di un enorme sforzo di analisi compiuto tra il 29 di settembre e il 15 di ottobre da decine di istituzioni e organizzazioni sociali e accademie di tutto il paese caraibico e annovera Cuba tra i pochi Paesi dell'America Latina e dei Caraibi che vietano ai minori di contrarre minore matrimonio, Le altre nazioni, come riporta la stampa internazionale, sono Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Panamá, Trinidad y Tobago e Costa Rica.

A tal proposito la dottoressa Gonzalez Ferrer vicepresidente della Unione dei Giuristi di Cuba ha sottolineato come il vecchio testo del codice permettesse che con l'autorizzazione dei genitori bambine di 14 anni e bambini di 16 potessero sposarsi aspetto questo denunciato con forza da organizzazioni indipendenti a difesa dei diritti delle donne e delle bambine.

"La questione è seria perchè si parla di bambine di 14 e 16 anni che si sposano con uomini che hanno il doppio o il triplo della loro età e a partire da quel matrimonio lasciano la scuola, restano incinte e diventano economicamente dipendenti perchè si precludono la possibilità di trovare di studiare, specializzarsi e trovare un impiego".

 



durante décadas, Yo Sí Te Creo en Cuba ha promovido una campaña desde 2020, bajo el nombre «Fin al matrimonio infantil», que compartió constantemente datos reveladores sobre el tema, a nivel nacional, regional y global, y exigió al Estado cubano que aboliera su legalización.

Según las estadísticas de esta campaña, en Cuba, en 2019, más de 900 niñas entre 14 y 17 años contrajeron matrimonio, mientras que entre 2010 y 2015, los nacimientos de madres menores de 15 años oscilaron entre 361 a 393.

Para UNICEF, el matrimonio infantil, formal o informal, constituye una grave violación de los derechos de de las niñas, en tanto deviene la forma más generalizada de abuso sexual y explotación de menores.

«Afecta el acceso a la educación y a oportunidades de empleo, aumenta el riesgo de mortalidad materna, de contraer infecciones de transmisión sexual y de ser víctimas de otras formas de violencia doméstica y de género», destaca Yo Sí Te Creo en Cuba.

La organización Girls Not Brides (Niñas, No Esposas) reporta que el 26 por ciento de las niñas en Cuba contrae matrimonio o una unión informal antes de los 18 años, con lo cual la prevalencia del matrimonio infantil ubica a la isla por encima del promedio regional.

En el mundo, alrededor de 12 millones de niñas son casadas antes de cumplir los 18 años. Nigeria, Chad, Mali, Burkina Faso, son algunos de los países con mayores tasas de matrimonio infantil.