Virgen del Cobre, Ochun e la Cachita. Una passione tutta cubana
L’8 settembre tutto il mondo cristiano, cattolico ed ortodosso, celebra la festa della nascita di Maria la madre terrena di Gesù. Una festa che venne introdotta in occidente da Papa Sergio I nel VII secolo secondo le tradizioni orientali già radicatesi dal secolo precedente a Bisanzio, l’odierna Istanbul, in Turchia.
Cuba, come tutti i paesi latini, ha una vera e propria passione per la Madre di Dio, una devozione che ha resistito ai tempi, alle guerre e alle rivoluzioni.
La Nuestra Señora de la Caridad del Cobre è la patrona dei cubani che la chiamano più familiarmente Caridad del Cobre, Cachita o la Virgen Mambisa.

In ogni casa cubana, spesso accostata al volto del Che, trova posto questa immagine che ritrae Maria con il bambino Gesù sorretto con il braccio sinistro ed una croce nella mano destra. Il piccolo a sua volta sostiene delicatamente tra le manine il globo terrestre.
L’origine di questa devozione è avvolta nella leggenda ma si nutre anche di qualche preciso riferimento storico.
Nel 1612 tre schiavi che lavorano in una miniera di rame (in spagnolo cobre) di Barajagua nella provincia di Holguin, partirono alla ricerca di sale dirigendosi verso le saline della baia di Nipe, la più grande dell’isola e situata nella parte nord orientale dell’isola. Il cattivo tempo ed il mare agitato impedirono ai tre ragazzi di raccogliere il sale. I tre marinai erano poco più che bambini. Juan Morteno era un africano di 10 anni e con lui viaggiavano due piccoli fratelli indios Rodrigo e Juan de Hoyos. Dopo tre giorni di attesa i tre, chiamati affettuosamente dai cubani “los tres Juanes”, i tre Giovanni, si rimisero in viaggio e fu proprio durante il ritorno che avvistarono qualcosa di chiaro che galleggiava nelle acque. Si avvicinarono e raccolsero una statua della Madonna ritta su un piccolo piedistallo rotondo. Lo stupore dei tre fu grande nel rendersi conto che l’abito di stoffa che ricopriva il manufatto era perfettamente asciutto. Sulla tavola c’era una iscrizione: “Yo soy la Virgen de la Caridad”. Giunti a Barajagua la piccola statua fu sistemata prima in una umile capanna e poi trasferita nella chiesa parrocchiale.
Qualche anno dopo, siamo nel 1628, venne costruito un eremo presso la miniera del Cobre e qui la Vergine sarà accolta diventando oggetto di una per devozione sempre più crescente tanto che i Veterani della guerra di Indipendenza chiesero nel 1915 all’allora Pontefice Benedetto XV che proclamasse La Virgen de la Caridad patrona di Cuba cosa che avvenne l’anno successivo. Nel 1936 un altro pontefice Pio XI autorizzò la coronazione canonica dell’immagine.
Questa versione dei fatti venne confermata sotto giuramento ecclesiastico 75 anni dopo il ritrovamento da Juan Moreno l’unico dei “tres Juanes” ancora in vita e i documenti sono conservati presso l’Archivio delle Indie in Siviglia.
Esiste anche un altro racconto, molto meno romantico, che vuole che l’immagine sia stata intagliata a Toledo, in Spagna, e portata al Cobre dal capitano Francisco Sanchez de Moya incaricato dal Re Filippo II di difendere la zona mineraria dagli attacchi dei pirati inglesi.
La statua è custodita presso Basilica Santuario Nacional de Nuestra Señora de la Caridad del Cobre inaugurato l’8 settembre del 1927 e che sorge ad una ventina di chilometri da Santiago di Cuba. E’ posta su di un altare in marmo di Carrara ed adorno di oggetti di gran valore. Ai piedi della statua c’è la piccolla Capilla de los Milagros (la cappella dei Miracoli) che raccoglie offerte e voti di valore. Tra questi si trova un medaglione portato dal premio Nobel della letteratura Ernest Hemingway e di un omaggio della mamma dei fratelli Fidel e Raul Castro impegnati nelle imprese rivoluzionarie sulla Sierra Maestra. Papa Paolo VI nel dicembre del 1977 proclamò Basilica l’amato santuario che è da sempre meta di incessanti pellegrinaggi durante tutto l’anno. In quella occasione i fedeli raccolgono piccole pietre rese lucenti dalla presenza del minerale che porteranno con se come talismani protettori.
La religiosità a Cuba è molto forte e porta con sé non solo il valore dei principi cristiani arrivati con i colonizzatori spagnoli ma anche la tradizione e cultura africana arrivata dal continente nero in seguito alla tragica tratta degli schiavi. Quest’ultimi affidarono la sopravvivenza dei propri culti animistici identificando i santi della cristianità con gli Orisha, le loro divinità di riferimento. Questa mescolanza di credenze ha generato quel fenomeno che prende il nome di Sincretismo, cioè il coniugare santi e orisha con caratteristiche simili tra loro, ed anche Maria è stata identificata con Oshun, o Ochùn, dea della fertilità, dell’amore e della bellezza, della carità e della misericordia e protettrice come Maria delle partorienti. La Santeria è oggigiorno considerata una religione tradizionale e non soltanto un aspetto folcloristico dell’isola.
(per approfondimenti sulla Santeria vi rimando alla sezione cultura/religioni e tradizioni con note molto interessanti)

Nel 1998 ci sarà la storica visita di Papa San Giovanni Paolo II che confermerà la Virgen de la Caridad del Cobre come patrona di Cuba con una cerimonia solenne nella piazza Antonio Maceo di Santiago di Cuba il 24 di gennaio. Fu questa una delle pochissime occasioni in cui l’immagine lascerà il santuario fino allo straordinario pellegrinaggio compiuto nel 2011 a commemorazione dei 400 anni dalla sua apparizione.
Un viaggio avventuroso, che ha toccato ogni angolo dell’isola consumando quasi 30 mila km di distanza. La immagine utilizzata è quella conosciuta come “La Mambisa” così chiamata per la devozione dimostratele dai soldati “mambì” nella guerra di liberazione dalla Spagna. A bordo di una camionetta guidata da tale Josè Armando Garcia Fernandez , el chofer de la Virgen (l’autista della Vergine) raggiunse ogni metro di suolo cubano , tra cui luoghi insoliti e curiosi. Fu all’Isola della Gioventù, trasportata dal catamarano Rio Jucaroe poi fino al Cabo San Antonio nell’estremo occidente. Sostò presso il temuto carcere Kilo 5 e venne accolta nello Estadio Provincial Capitan San Luis dove fu portata in processione dai migliori peloteros della provincia di Pinar del Rio. La messa fu raccontata dal giornale Guerrillero organo del PCC (Partito Comunista Cubano). Nel novembre del 2011 l’immagine entrò nella Arcidiocesi dell’Avana passando prima dalla Playa Baracoa dall’ELAM , la scuola di medicina Latinoamericana e poi Istituto Pedro Kouri, dove le suore della Caridad assistono gli ammalati di HIV. Dopo un viaggio rocambolesco tra scuole, ospedali, piccole e grandi comunità di fedeli fu accolta da migliaia di studenti e professori sulla scalinata dell’Università dell’Avana e qualche giorno più tardi presso le sede Del Ballet Nacional de Cuba dove la grande ballerina Alicia Alonso volle accarezzarla in viso. La “Mambisa” entrò nella più grande prigione di Cuba, El Combinado del Este, e attraversò la Plaza Josè Martì. Il 23 di dicembre la Vergine attraversò la Baia dell’Avana e il 29 dopo la cerimonia del cañonazo fu celebrata una veglia di preghiera nella Piazza della Cattedrale con la partecipazione di grandi artisti cubani tra cui il poeta Jose Maria Vitier e la cantante Omara Portuondo. Il giorno 30 di dicembre del 2011 una solenne concelebrazione sancì la fine del pellegrinaggio. Presieduta dal cardinale Ortega e dal nunzio apostolico Bruno Musarò, vide anche la partecipazione dell’arcivescovo di Miami, Tomas Wensky di quasi tutto il clero cubano e di autorità del governo cubano tra cui il vicepresidente Esteban Lazo, l’onnipresente ministro degli esteri Bruno Rodriguez, e l’Historiador de la ciudad de l’Habana, il mitico Eusebio Leal Spengler.
E per ultimo, Papa Benedetto XVI il 26 marzo del 2012 la insignirà della Rosa d’oro della Cristianità.
Tutta Cuba si è stretta da sempre attorno alla sua Patrona. Secoli di leggenda, storia, cultura, tradizione e fede. Una immagine capace oggi come ieri di sanare le ferite più profonde e di accogliere in un unico abbraccio i cubani in esilio e quelli fedeli all’esperienza rivoluzionaria.

Storie di schiavi, Re, capitani e Papi che troveranno la chiusura del cerchio con la imminente visita di Papa Francesco prevista per settembre di quest’anno, il papa latinoamericano artefice dei profondi cambiamenti in atto nell’isola caraibica. Un padre che parlerà ai propri figli nella medesima lingua e che ancora una volta affiderà la travagliata storia cubana alla protezione della Madonna. Seguirò l’avvenimento su queste pagine per il momento ho una bella immagine della Virgen nel mio studio …
Fidel Castro sulla Sierra Maestra insieme alla Virgen del Cobre (foto web)
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