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L'altra faccia della medaglia

In questi giorni il Mintur, il Ministero del Turismo di Cuba, ha diffuso dati eclatanti circa l'arrivo di turisti sull'isola caraibica. L'anno deve ancora registrare un importante numero di presenze previste per la Navidad e la fine dell'anno eppure si parla già di più di tre milioni di arrivi, una cifra di rilievo in proporzione al numero di abitanti che si assesta sui dodici milioni di unità. Ho già scritto come le strade dell'Avana si stiano affollando improvvisamente di personaggi del jet set internazionale tutti in fila per non perdere il treno delle opportunità e della notorietà. L'Avana e Cuba sono nuovamente al centro di interessi commerciali, ombelico del mondo per i "nuovi conquistadores". Molti ignorano però che ancor'oggi migliaia di cubani cercano di realizzarsi al di fuori della propria terra in una disperata fuga fatta di illusione e disillusione, con la morte pronta ad afferrare vite e sogni.

Esodo di cittadini Cubani verso il Costa Rica
(foto web)

Nel mese di novembre circa 3.000 cittadini cubani sono protagonisti di una odissea che non sembra trovare una soluzione immediata. Si tratta di persone uscite legalmente da Cuba con permessi turistici e che dopo aver raggiunto vari paesi dell'America Centrale stanno cercando di risalire attraverso Panama, Costa Rica, Nicaragua e Messico per raggiungere in fine gli agognati Stati Uniti d'America. Non si tratta  di delinquenti o evasi dalle prigioni. Molti di loro sono laureati. Ci sono famiglie intere. Donne, bambini. Hanno venduto tutto. Mobili, elettrodomestici, case. Il presidente del Nicaragua, il sandinista Daniel Ortega, dopo aver definito gli esuli cubani dei "Delinquenti che minacciano la sicurezza del nazione nicaraguense" ha ordinato la chiusura delle fronterie. E' intervenuto persino l'esercito, spesso con metodi repressivi e violenti.

Nicaragua. L'esercito respinge gli esuli cubani.
(foto web)

Ci sono stati dei morti. Gran parte della popolazione nicaraguense si è ribellata però a questi metodi cruenti e ha dato sostegno morale ai cittadini cubani ricordandosi probabilmente dei numerosi interventi umanitari di cui i cubani si sono resi protagonisti nel tempo. Gli esuli sono stati respinti in Costa Rica dove la popolazione locale e la Croce Rossa in una impressionante e commovente gara di solidarietà si sono mobilitate per soccorrerli mettendo a disposizione cibo, medicinali, giochi per i bambini e generi di prima necessità.

Esuli cubani accolti in Costa Rica
   Prima accoglienza per gli esuli cubani in Costa Rica (foto web)

Ogni volta che apprendo queste notizie mi sento disiorentato. Getto in alto la moneta e aspetto che cadendo mi mostri una faccia. La felicità si gioca su scelte disperate, a volte necessarie, spesso illusorie. Non sopporto l'idea che cittadini cubani siano pronti a scommettere con la morte pur di abbandonare la loro terra, i loro suoni, la dolcezza del loro mare e del loro cielo stellato. Esiste una legge americana promulgata nel 1966 dal Presidente L. Johnson nota come "Ley de ajuste cubano". Questa stabilisce che ogni cittadino cubano che raggiunge le acque territoriali o i confini statunitensi debba essere accolto ed aiutato. E' una legge formulata per spingere i cubani ad abbandonare illegalmente il proprio paese. Una legge vista da molti come strumento di propaganda contro Cuba da utilizzarsi come prova evidente del fallimento della struttura socio-economica socialista consolidatasi nel paese caraibico. Il timore che questa legge venga presto soppressa in seguito al rilancio delle relazioni diplomatiche tra U.S.A. e Cuba ha indotto molti cubani a spingersi in questi viaggi avventurosi e disperati affidandosi spesso a false promesse e a trafficanti di persone senza scrupoli.

Novità delle ultime ore anche le Isole Cayman, che distano solo 240 km da Cuba, stanno respingendo "balseros" cubani appena toccano le acque giurisdizionali. Ho letto che la polizia marittima impedisce ai propri cittadini di aiutare i profughi in difficoltà negando loro cibo e acqua. Persino l'Ecuador sta ostacolando l'accesso nel proprio territorio ai cittadini cubani facendo loro richiesta di un visto che prima non era necessario. Ci sono state manifestazioni all'Avana con scene drammatiche di fronte all'Ambasciata di quel paese. Questo accade mentre navi da crociera giungono a Cuba e migliaia di turisti si stanno preparando a scaldare le vacanze natalizie al caldo sole dei tropici.

E' chiaro che ogni paese deve darsi delle regole per impedire la illegalità, comunque questa si manifesti. Ma l'umanità non può essere codificata in leggi rigide e fredde.

Non capisco questo mondo. Pieno di egoismi e vuoto di speranze.

 

Riporto di seguito il messaggio del presidente del Costa Rica Solis Rivera. Non lo commento. Parla da solo. Penso però inevitabilmente alle migliaia di cubani impegnati in queste ore in operazioni umanitarie in America Latina e nei più lontani paesei del terzo Mondo. Forse sono stati costretti a partire. Ma dove sono stati non li hanno dimenticati.

"Migliaia di migranti cubani si trovano in Costa Rica, nel loro passaggio fino agli Stati Uniti. Inseguono un sogno di benessere e in questo momento viene impedito loro di proseguire. I costaricensi continueranno a stare al loro lato, perchè la gente si protegge, la propria e la straniera, e perchè a gloria di questo paese e dei principi e dei valori que il nostro popolo difende, sono stati due dei distretti più poveri della Costa Rica, nel cantone de La Cruz, quelli che hanno dato il maggior apporto per la protezione e la tutela delle nostre sorelle e fratelli cubani ... Lo abbiamo detto e seguiremo a dirlo con voce ferma: abbiamo rotto le catene dei trafficanti di persone, indipendentemente dalle sue conseguenze. Continuiamo così perchè crediamo nella umanità, perchè siamo responsabili del futuro e perchè a partire dal presente dobbiamo costruirlo con determinazione e affetto. (Presidente di Costa Rica, L.G. Solis Rivera)

("Miles migrantes cubanos se encuentran en Costa Rica, en su paso hacia los Estados Unidos. Buscan un sueño de bienestar y, de momento, se les impide continuar ese camino.

...los costarricenses continuaremos a su lado, porque a la gente se le cuida, a la propia y a la extraña, al nacional y al extranjero, y porque para gloria de este país, y de los principios y valores que nuestro pueblo defiende, han sido dos de los distritos más pobres de Costa Rica, en el cantón de La Cruz, los que más aportes han dado para la protección y el cuido de nuestras hermanas y hermanos cubanos ...

Lo hemos dicho y lo seguiremos diciendo con voz firme: hemos roto las cadenas de los traficantes de personas, a pesar de sus consecuencias. Vamos a continuar allí porque creemos en la humanidad, porque somos responsables del futuro y porque desde el presente hemos de construirlo con determinación y con cariño" )

Esuli cubani in arrivo in Costa Rica.
"I delinquenti" cubani in arrivo in Costa Rica (foto web)

 

Tags: cuba,, Usa,, diplomazia,, esuli,, Daniel Ortega,, Nicaragua,, Costa Rica,, Ecuador,, ley de ajuste cubano,