San Lazzaro. Babalù Aye. Fede e tradizione nell'anima di Cuba

Oggi 17 dicembre secondo il calendario cattolico si ricorda la festa di San Lazzaro. A Cuba la giornata viene vissuta con grandi festeggiamenti. Si inzia il giorno prima con una veglia fatta di danze, tamburi, agua ardiente e hierba buena. Preghiere, orazioni e sacrifici. La figura di San Lazzaro si sincretizza in tre personaggi. E' colui che come narra il Vangelo di Giovanni viene resucitato dai morti da Gesù Cristo; è un povero mendicante con il corpo ricoperto di piaghe ed accompagnato sempre da due cani protagonista di una parabola raccontata sempre da Gesù e che appare nel Vangelo di Luca ed è Babalù Aye un Orisha africano che nel culto della Santeria, la Regla de Ochas, è divinità e protettore dei lebbrosi e delle malattie della pelle.


Migliaia di pellegrini ogni anno raggiungono il bel santuario di El Rincon, ad una ventina di chilometri dall'Avana, nel municipio Boyeros. Alcuni compiono il pellegrinaggio trascinandosi in ginocchio e trasportando grosse pietre, altri giungono sopportando pesanti catene ai piedi.


Tra canti, balli, offerte di girasoli e gladioli bianchi, la festa prosegue per ore mescolando, tra gocce di sudore e ruhm, la tradizione cattolica e quella della lontana Africa. Cuba è anche questo. Sangre, tierra, fe y pasion!

https://youtu.be/EVdyRMAWcng Qui trovi un bel filmato della tradizione Afro cubana su Babalù Aye
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