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Las Damas Lechuga en Cuba. Chi sono le attiviste in bikini della PETA

 09 marzo 2017

Las Damas Lechuga all'Avana
Las Damas Lechuga, Avana - foto web)

La Habana 1 Marzo 2017

Le “Damas Lechuga”, le Donne Lattuga, appartenenti alla organizzazione no profit PETA sono sbarcate nella sorpresa generale per la prima volta a Cuba dove si sono trattenute per qualche giorno nella capitale.

Due ragazze, vestite solo con il caratteristico bikini verde con foglie di lattuga, sono state le testimonials eccentriche e disinibite del messaggio rilanciato in tutto il mondo dall’organizzazione PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) a difesa degli animali e a favore di uno stile di vita vegetariano.

Ashley Byrne, una delle attiviste del gruppo fondato negli Stai Uniti nel 1980 e che conta attualmente circa un milione di seguaci sparsi in ogni angolo della terra, ha dichiarato di sentirsi felice di aver realizzato un vecchio desiderio di PETA di giungere a Cuba per diffondere il concetto che “gli animali sono nostri amici, non cose da mangiare”.

La loro passeggiata lungo le centrali calle Obispo e Mercadares non è passata di certo inosservata attirando l'attenzione di turisti e curiosi ai quali è stato gentilmente offerto un “Kit di iniziazione vegana” arricchito da un manuale di ricette tra cui spiccava quella di un tipico piatto cubano a base di riso, platano e fagioli già alla base della cucina creola.

Las Damas Lechuga sbarcano a Cuba
(foto web)

L’attivista Kiara Bennac ha sottolineato come a Cuba esista già una gran varietà di frutta, di grani e di vegetali capaci di apportare significative quantità di proteine e vitamine al nostro organismo e il cui consumo favorirebbe una limitazione dell’uso della carne e “una maggiore compassione per gli animali”.

Le attiviste della Peta durante la loro incursione hanno anche donato circa mille dollari di medicine veterinarie e hanno tenuto alcune conferenze nelle scuole.

L’iniziativa, seppur spettacolarizzata, è stata senza dubbio lodevole soprattutto in considerazione di una sempre maggiore presa di coscienza animalista del popolo cubano. Se è vero che per le strade della capitale (e non solo) è ancora drammaticamente percettibile il triste fenomeno del randagismo è altrettanto vero che molti volontari si sono organizzati per offrire un aiuto e un riparo a questi animali meno fortunati. Inoltre nelle famiglie è sempre più diffusa la presenza e il calore di un animale da compagnia. La realtà cubana presenta però diversi fattori di natura socio- culturale e abitudini alimentari che si pongono come ostacolo al diffondersi efficace di un messaggio vegetariano e/o vegano. Nella tradizione della cucina creola infatti si fa ampio utilizzo di carne, maiale e pollo in primis,  mentre altro bestiame come le vacche e i cavalli viene destinato prevalentemente ai lavori nei campi e al trasporto. Il macello clandestino e non autorizzato è punito severamente, persino con il carcere. Inoltre la verdura spesso arriva sui banconi dei mercati con prezzi molti alti e con una qualità non sempre eccelsa.

Le attivista di PETA, las Damas Lechuga, a spasso per l'Avana con la loro proposta vegana
(foto web)

Personalmente ritengo molto positivo il fatto che venga lasciato spazio ad iniziative come questa, un ulteriore segnale di come l’isola caraibica si stia aprendo al mondo dimostrandosi attenta anche su tematiche prettamente “occidentali” che fino a poco tempo fa erano considerate marginali e di dominio di pochi curiosi.

Las Damas Lechuga, le attiviste PETA per una nuova revolucion a Cuba
(Rivoluzionari di ieri e di oggi - foto web)

 

 

 

Tags: Avana,, cucina creola,, cucina cubana,, Rivoluzione cubana,, storia di Cuba,