Il Manzana de Gomez cambia pelle. Toccherà ora anche al Socialismo reale?

Entro la fine di marzo verrà inaugurato con un leggero ritardo sulla tabella di marcia l’Hotel di lusso Manzana de Gomez Kempinsky. Si tratta di un’opera molto ambiziosa che donerà alla capitale cubana il suo primo albergo a 5 stelle. Il risultato finale è il frutto di 3 anni di lavori di ristrutturazione che hanno visto affiancarsi centinaia di operai cubani a maestranze provenienti dall’India molto apprezzae per la loro duttilità, organizzazione ed efficienza. Questa scelta ha causato più di un malumore ma in un modo o nell'altro alla fine l’obbiettivo è stato raggiunto con risultati mirabili. L’Hotel è di proprietà dell’impresa statale Gaviota S.A. controllata dall’esercito cubano e sarà amministrata dalla compagnia svizzera Kampinsky che vanta più di cento anni di storia come leader europeo nella costruzione di hotel di lusso. I lavori sono stati eseguiti per la prima volta con capitale interamente cubano dalla immobiliare cubana Almest e dalla ditta costruttrice francese Bouygues sotto la supervisione dell'Historiador de la Ciudad.
L’albergo è strutturato su 6 livelli di cui 3 destinati alle abitazioni che saranno complessivamente 246 di cui 172 standard, oltre a suite di lusso di 40 metri quadrati ed una presidenziale di ben 150 metri quadrati!

Gli altri piani ospiteranno negozi con firme internazionali, un business center, tre ristoranti di cui uno panoramico, un centro benessere di 1000 metri, una palestra ed una splendida piscina posizionata all’ultimo piano con vista sull’Avana.

Da sempre la politica della Kempinsky è stata quella di creare strutture lussuose in grado di offrire ogni tipo di comforts ai clienti più esigenti impegnandosi nello stesso tempo alla conservazione del disegno originale e dei dettagli architettonici dell’edificio oggetto della ristrutturazione. Nel caso del Manzana è stata prestata particolare attenzione anche alla produzione, uso e risparmio dell'energia che sarà necessaria per muovere il gigante.
L’Hotel è ubicato in una posizione nevralgica dell’Habana Vieja che ricordo dichiarata nel 1982 dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, in un punto che connette quattro arterie principali quali, Neptuno, San Rafael, Zulueta e Montserrate, praticamente la porta d’accesso alla zona turistica e commerciale della città. Nelle immediate vicinanze si trovano il Floridita, l’Edificio Bacardi e il Museo delle Belle Arti e a poca distanza il Parque Central, il Capitolio Nacional, il Gran Teatro de la Habana Alicia Alonso, il Paseo del Prado e il Malecon.
La costruzione della Manzana, su disegno dell’architetto Josè Gomez Mena Vila secondo lo stile europeo dell’epoca, iniziò nel 1894 per terminare nel 1917. Fu il primo grande centro commerciale della capitale costruito originariamente su di un solo piano e sviluppatosi successivamente sugli attuali 4. La sua massima importanza risale alla metà del 20° secolo quando ricchi avventori statunitensi frequentavano assiduamente le sue tiendas. Il periodo post rivoluzionario, pur mantenendo attivi al suo interno alcuni servizi commerciali affiancati dall’apertura di qualche uffico governativo, è stato segnato da un lento e progressivo degrado dello storico edificio fino alla decisione presa alcuni anni fa di provvedere al suo rilancio con un costoso intervento di ristrutturazione.

E’ prevista in tempi brevi la realizzazione di altri complessi alberghieri di lusso quali il Pakard e il Prado y Malecon per rispondere alla crescente domanda di turismo che per la prima volta nel 2016 ha superato i 4 milioni di visitatori.
Gli interrogativi sull'utilità sociale e sull'opportunità di realizzare questo mega complesso hotelero e altre opere lussuose simbolo della società capitalista in uno Stato che si definisce l'ultimo bastione al mondo del socialismo reale hanno aperto una grande polemica ed un vivace dibattito tra chi è contrario e chi a favore di questi progetti. Certamente il contrasto tra la struttura e la maggior parte degli edifici abitati nel Centro Avana è assai stridente visto che molti di questi sono fatiscenti e privi spesso dei servizi di base. Bisogna augurarsi che la nuova ricchezza introdotta nel paese serva in futuro per migliorare la condizione di vita dei meno fortunati.
Il Manzana de Gomez ha cambiato pelle, toccherà ora anche alla società cubana?
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