Una notizia che non mi è piaciuta. Arrestato el grafitero Yulier Rodriguez
22 agosto 2017

In un precedente articolo datato 7 maggio 2017 e che troverete nella sezione CULTURA (link a piè pagina) vi avevo raccontato della singolare storia di due artisti cubani molto dissimili tra loro ma con in comune il gusto dell'arte e la passione di imprimere le loro pennellate sui muri dell'Avana. E' di queste ore la notizia che il giovane artista callejero Julier Rodriguez (Camaguey, 1989) è stato arrestato giovedi 17 agosto con l'accusa di "maltrado a la proprietad social". Yulier come al solito stava dipingendo una delle sue figure oniriche sulle pareti di un edificio semi distrutto in calle San Lazzaro, una importante arteria del Centro Habana, quando è stato prelevato dalla PNR, Polizia Nazionale Rivoluzionaria, che lo ha condotto in un carcere cittadino dove è stato trattenuto per una mezza giornata per poi essere rilasciato solo dopo aver sottoscritto l'impegno di cancellare tutte le sue opere dai muri dell'Avana. Yulier si è difeso dichiarando che la sua arte non maltratta la proprietà sociale sostenendo al contrario che le sue opere vengono realizzate su muri in rovina e che lo scopo della sua arte è quello di decorare spazi morti attraverso la cultura con l'obiettivo di “crear una sociedad más tolerante, más honesta, más humana y sensible”.

Yulier non è intenzionato a cancellare i suoi grafitti andando incontro al rischio di essere nuovamente incarcerato. Personalmente ho avuto la possibilità di vedere i suoi graffiti un pò dappertutto per le strade dell'Avana. Il suo stile è inconfondibile così come è vero che le sue "tele" preferite sono costituite da mura malconce o edifici crollati. Si può giudicare la sua arte, spesso incomprensibile, la sua tecnica pittorica sporca e i soggetti da lui scelti che trasmettono ansia e un senso di angoscia profonda a chi li osserva. Ma non ho trovato nulla di così volgare e di politicamente scorretto da scatenare una risposta così dura da parte delle autorità di polizia. I suoi dipinti sono destinati a scomparire da soli o per il crollo delle pareti o per l'effetto degli agenti atmosferici. Ho fotografato tutti i grafitti che che ho incontrato e mi piaceva l'idea di coinvolgere altri turisti a scattare foto ai lavori di Yulier per fissarli nella memoria prima che scomparissero del tutto. Bisogna tener conto che ogni Paese stabilisce le proprie regole e che indubbiamente la mia conoscenza artistica mi impedisce di cogliere messaggi che vanno al di là del puro effetto visivo. Presto preparerò per questo blog una raccolta di alcune sue opere che come potrete vedere offrono mille interpretazioni diverse. Mi auguro comunque che Yulier continui a dipingere e a lavorare nel suo eccentrico laboratorio che si affaccia sul Paseo del Prado. Se siete da quelle parti andatelo a visitare.
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