Cuba ricorda Fidel a un anno dalla sua "morte fisica"
26 novembre 2017

Il 25 novembre del 2016 moriva a 90 anni Fidel Castro Ruz, il lider indiscusso e discusso della rivoluzione cubana.
A un anno esatto di distanza dalla sua scomparsa l'isola caraibica ancora si interroga sul suo passato, sul suo presente e su quello che sarà il suo futuro. Cuba si prepara ad un cambiamento epocale poichè fra circa 100 giorni anche Raul abbandonerà la scena politica ed il nome dei Castro si defilerà, forse, definitivamente dopo 60 anni di presenza ininterrotta. Ci sono stati negli ultimi tempi alcuni cambiamenti significativi anche se le importanti novità introdotte dalla riapertura delle relazioni diplomatiche con gli USA volute in concerto con l'amministrazione Obama sono state parzialmente spazzate via dall'elezione alla presidenza del suo successore Donald Trump. Tuttavia, molto resta ancora da fare.

Cuba ha ricordato questo primo anniversario senza celebrazioni di massa. All'Avana è stata organizata una veglia sulla scalinata dell'Università mentre in altre parti dell'isola il lider maximo è stato ricordato con molta sobrietà attraverso concentri musicali, mostre fotografiche e tributi floreali.
Fidel ha attraversato mezzo secolo di storia moderna e la sua figura è indissolubilmente legata a quella di Cuba dove questa giornata di memoria è vissuta come il "primo anniversario della sua morte fisica" a voler significare che le sue idee e la sua testimonianza sono ancora vive e indelebili.
Il popolo cubano, compreso tra i cittadini residenti sull'isola e i milioni che per scelte diverse hanno deciso di lasciarla, è profondamente diviso sul significato del ruolo storico sostenuto da Fidel. Molti lo ricordano con nostalgia e giurano fedeltà ai suoi insegnamenti e ai prinicipi rivoluzionari, altri lo detestano attribugliendoli la responsabilità della diaspora del popolo cubano, l'arretratezza sociale e la mancanza di libertà.

Cuba è una terra strana. Affascina e impaurisce nello stesso modo. Allontana e richiama in egual misura. E' come la forza dei cicloni che la tormentano. Imprevedibile, agitata, sonnacchiosa.
Un punto nell'Oceano che continua a far parlare di se nel bene e nel male. Un miraggio che catalizza desideri, sogni, pregiudizi e opinioni e che spesso ci fa dimenticare che prima di tutto Cuba è dei cubani.

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