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Turchia. La pietà umana e quella di Dio

19 Febbraio 2023

Un nome quasi impronunciabile: Kahramanmaras. Oggi è una città fantasma, rasa al suolo come colpita da una esplosione atomica. Sorgeva  vicino all'epicentro del sisma che il 6 febbraio ha squarciato la Turchia. Impossibile non provare un dolore lacerante nel petto difronte al fiume di immagini che ha invaso con tutta la sua tragica potenza le nostre case. Immagini di distruzione e di morte accompagnate ad altre di speranza. La macchina della solidarietà internazionale si è mossa raggiungendo in poche ore le zone devastate della Turchie e della Siria strappando tra le macerie vite alla morte e dando conforto ai sopravissuti. Tra queste ce n'è una che più di tutte ha colpito lo sguardo dell'osservatore facendo in poche ore il giro del mondo. E' quella di un padre che stringe e sorregge la mano della figlia morta sotto le macerie della loro casa. Lui è Mesut Hancer e potrebbe avere 30 anni come 300. Lei è la figlia Irmak,15 anni.

6 febbraio 2023 Terremoto in Turchia
(La Pietà turca - foto web)

Nel mezzo della distruzione, tra la polvere degli edifici spazzati via e il fragore assordante della terra che trema, l'immobilità di questa foto ferma anche il nostro cuore. Quella di Mesut è una sofferenza silenziosa, intensa, apparentemente rassegnata. E' una sofferenza che si fa dono e protezione per la figlia che non c'è più. Vi ho riconosciuto l'immagine di un padre che non vuole abbandonare neppure per un attimo nelle tenebre della morte la mano della figlia. Un gesto estremo d'amore. Masut che accompagna Irmak e Irmak che consola il padre. E' una foto straziante ma densa d'amore, una foto che proclama che la vita vince sulla morte.

Terremoto in Turchia e Siria, 6 febbraio 2023
(L'amore oltre la morte - foto web)
Pietà di Michelangelo
(La Pietà di Michelangelo - foto web)

Osservando questa foto il mio pensiero si è proiettato su un'altra immagine meravigliosa. Una "foto" scolpita nel marmo negli ultimi anni del 1400 da Michelangelo Buonarroti. La sua "Pietà", una realizzazione di una bellezza soprannaturale. Maria che sorregge il corpo privo di vita di suo figlio Gesù in un abbraccio che è nello stesso tempo maternità, protezione, pietà, condivisione. Il volto di Maria non esprime dolore come non lo fa quello di Masut. La sua mano sorregge il Figlio come quella di Masut lo fa con la sua piccola. Maria tiene sulle ginocchia Gesù cosi come fece nella grotta di Betlemme per consolare i suoi primi vagiti di uomo. Masut sorregge la mano di Irmak cosi come avrà fatto tante volte per accompagnarla nei suoi giochi o nella sua vita di donna.

La Pietà di Michelangelo, particolare
(La Pietà di Michelangelo, la mano che non abbandona - foto web)

Cosa si può fare oltre che a fermarsi a contemplare il Dolore e l'Amore? Possiamo forse porci delle domande, provare a trovare delle risposte o voltare lo sguardo altrove per non essere disturbati. Dov'è Dio ci si chiede difronte a questa devastazione? Dio è li, basta cercarlo. Dio è addormentato tra le braccia di sua Madre, Dio è sua Madre stessa che accoglie quel corpo martoriato in un abbraccio estremo d'amore. Dio è nella mano di Masut che non abbandona la figlia neanche per un istante, Dio è anche Irmak che con quel ultimo gesto sembra consolare il padre. Nella immobilità delle due istantanee c'è tutta la dinamicità della nostra vita. Un Dio strano, a volte inconcepibile, che soffre con con noi, che ci sorregge e ci consola. E' difficilissimo crederlo e chi ci riesce è fortunato perchè altrimenti ci troveremmo a fare i conti con una vita senza senso. Che lo si chiami Dio o Allah il suo amore si manifesta in quelle mani che si sorreggono reciprocamente. E' lacerante ma è l'unica riflessione che riesco a fare. Se no, ciò chi resta,  è l'abisso della solitudine dei cuori e il vuoto della ragione.

Tags: Gesù Cristo,, Religione,, Gesù,, Terremoto,, religione a Cuba,