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Buona Pasqua Cuba, Buona Pasqua Italia!

Avevo fatto una promessa e sono felice di averla rispettata. Inaugurare questo blog nella settimana che precede la Pasqua arricchisce di significati e speranza un percorso che mi auguro possa coinvolgere nella sua traiettoria un numero sempre crescente di amici.

Credenti o meno questi giorni di festa ci riconducono al calore della famiglia, ai sapori della buona cucina ed alle tradizioni che si perdono nel passato. Esiste una splendida parola ebraica Pesach il cui suono sembra avere il potere di ricollegarci alla memoria dei nostri antenati e vibrare nel profondo solco della storia millenaria di Israele su cui si ergono anche le fondamenta del nostro mondo occidentale.

 

Questo termine compare per la prima volta nell'Antico Testamento, precisamente nel libro dell'Esodo. Qui si racconta dei tentativi di Mosè di spingere il popolo ebraico fuori dai confini egiziani, fino alla terra promessa, conducendoli dalla schiavitù alla libertà. Difronte ai ripetuti rifiuti del Faraone, l'ira del Signore scatena le dieci piaghe, una serie di orribili punizioni inflitte al popolo padrone. L'ultima è la più drammatica. Verranno uccisi tutti i primogeniti, si salveranno solo i figli israeliti. L'ordine dato è quello di sacrificare degli agnelli e di segnare con il sangue gli stipiti delle porte. “ Pesach! Ti riconoscerò e passerò oltre” è la promessa di Dio. Secoli dopo Gesù, l'agnello sacrificato, passerà oltre la morte regalandoci una vita nuova.

Pesach, Passaggio, Pasqua. Il compimento di una promessa. Superstizione, favole, illusioni, storia. Ognuno ha la libertà di pensare come vuole. La trovo comunque una vicenda bellissima che segna ancora il nostro tempo, epoca di passaggi e cambiamenti.

Questa stagione è caratterizzata anche dal risveglio della natura. Dopo il periodo invernale in cui la terra e gli animali si sono riposati, la primavera segna l'inizio di una nuova vita, della rinascita dei colori, della semina e dell'abbondanza. Tradizione e simboli che si rincorrono.

Anche Cuba sta vivendo un suo passaggio storico, non il primo e forse neppure l'ultimo della sua travagliata storia. Un cambiamento che necessiterà di tempi lunghi e che per essere efficace, egualitario e revolucionario dovrà riconoscere la centralità dell'uomo nella storia e la complessità della sua condizione che non può prescindere dalla sua naturale inclinazione spirituale.

Tutto il mondo è coinvolto in questo profondo cambiamento ed anche l'Italia è percorsa da fremiti di speranza per la realizzazione di una società più giusta e solidale. Buona Pasqua allora al caro e rebelde popolo cubano ed alla sua splendida isola e Buona Pasqua amata Italia e a tutti noi che nonostante tutto mai dobbiamo dimenticare di essere i custodi della culla della civiltà. Auguri a chi vorrà seguirci, aiutarci e condividere questo progetto che non ha pretese se non quella di stendere un filo immaginario, fatto di mille colori, al quale ognuno di noi possa sentirsi libero di intrecciare il proprio.