VII° CUMBRE de las Americas
Panama ospita in questi giorni, 10 ed 11 di aprile 2015, la VII Cumbre de las Americas, un summit di straordinaria importanza al quale partecipano 35 capi di stato in rappresentanza dei diversi stati del continente americano

Si tratta di un ritorno a Panama dopo 59 anni e questo vertice passerà sicuramente alla storia per la prima partecipazione di Cuba alle sessioni di lavoro e per l'incontro avvenuto in queste ore tra il presidente caraibico Raul Castro e quello statunitense Barak Obama. Dopo una rapida ma significativa stretta di mano, i due capi di stato si sono incontrati in quella che sembra poter costituire veramente la pietra miliare di una nuova fase storica tra i due paesi. Il primo passo in questa direzione è stata la riapertura delle ambasciate con il conseguente rilancio delle relazioni diplomatiche. Il secondo determinerà la cancellazione di Cuba dalla black list dei paesi sostenitori del terrorismo internazionale. Si è parlato anche della cessazione dell'embargo e della chiusura della enclave statunitense di Guantanamo. I due capi di stato si erano incontrati per la prima volta nel 2013 ai funerali dell'indimenticabile Nelson Mandela. Allora la stretta di mano durò circa tre secondi. Questa volta ci si è spinti oltre i dieci … non è granché ma dopo più di cinquant'anni di dure schermaglie si è trattato sicuramente di un gran passo in avanti!
Alla Cumbre ha partecipato anche il cardinale Pietro Parolin, il braccio destro di Papa Francesco, al quale è stato affidato un forte messaggio del primo Pontefice latinoamericano.
“Sono convinto che la iniquità, la ingiusta distribuzione delle ricchezze e delle risorse, è fonte di conflitti e di violenza fra i popoli, perché suppone che il progresso di alcuni si costruisca col necessario sacrificio di altri e che, per poter vivere degnamente, bisogni lottare contro gli altri. Il benessere così raggiunto è ingiusto nelle sue radici e attenta alla dignità delle persone. Ci sono beni di prima necessità, come la terra, il lavoro e la casa e servizi pubblici, come la salute, l’educazione, la sicurezza, l’ambiente, dai quali nessun essere umano dovrebbe rimanere escluso”, ha scritto tra l'altro il capo della Chiesa Cattolica.
Mr. Obama ha ribadito che “la guerra fredda è finita ormai da tempo e che è giunto il momento di cambiare pagina”. El presidente Raul Castro dal canto suo, oltre a sottolineare una sua simpatia per Barak, “è una persona umile e onesta” ha detto infatti, ha affermato che pur esistendo “profonde differenze”, Cuba è disposta al “diálogo respetuoso y a la convivencia civilizada con Estados Unidos”.
Forse è presto per dire che sia già stata scritta una pagina importante di storia. Ci sono però tutte le premesse per una svolta coraggiosa.
“Mambo Tango” è orgoglioso di essere stato un profeta di questi avvenimenti. Quando al centro della “storia” si mette l'uomo, non possono esserci colori o appartenenze politiche capaci di smentirne l'importanza. Così come chi scrive non può essere accerchiato dai dubbi e dalle paure. Raccontare la realtà è affermare la verità ed affermare la verità implica sempre un briciolo di coraggio.
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