Cuba: laboratorio di contraddizioni
Una notizia straordinaria ha occupato le pagine dei principali quotidiani del mondo portando ancora una volta Cuba al centro dell'interesse internazionale. La OMS, organizzazione mondiale della sanità, ha certificato che l'isola è il primo Paese al Mondo ad avere eliminato la trasmissione del virus HIV (Aids, Sida) dalla madre al nascituro. Un successo straordinario per la medicina cubana destinato a migliorare le condizioni di vita in tutto il pianeta.
Altro encomiabile risultato conseguito da Cuba è il raggiungimento di 11 anni di attività della "Mision Milagro" (Missione Miracolo), un avamposto di medici che opera nelle regioni più critiche dell'America Latina, del Caribe e dell'Africa offrendo servizi ed assistenza alle popolazioni più povere e disagiate.
Allo stesso tempo però, dai media cubani non governativi, si alza la protesta dei residenti sull'isola che denunciano un servizio medico al collasso, con ospedali carenti nelle più elementari forme di assistenza e con la cronica assenza di medicinali.
Nei miei viaggi a Cuba ho verificato personalmente l'esistenza di strutture ospedaliere all'avanguardia ed altre che versano in condizioni penose. Esistono farmacie, per lo più all'interno dei grandi alberghi affollati di turisti, dove si trova di tutto ed altre desolatamente vuote con i banconi pieni di polvere e abbandono. C'è una attenzione particolare per la cura ai bambini e lo svago degli anziani, ma se vi capita di donare un pacchetto di medicine nessuno vi dirà di no. A volte un semplice mal di testa o di denti porta alla pazzia se non puoi sedarlo in qualche modo.
Lascio due ultime riflessioni.
La prima: in questi giorni sono in corso a Toronto i Giochi Panamericani, una sorta di Olimpiade in formato ridotto. Cuba come al solito si stà dimostrando all'altezza della situazione ottenendo successi in diverse discipline sportive.

Segnalo la piccola Marcia Videaux di solo 15 anni che ha vinto l'oro nella ginnastica a cavallo. Al contempo già nove atleti cubani hanno disertato, abbandonando la propria nazionale per fuggire negli Stati Uniti.
La seconda: all'Avana di sta facendo molto per recuperare all'antico splendore il centro storico già riconosciuto dall'Unesco patrimonio mondiale dell'umanità. Uno sforzo immenso di soldi, capacità tecniche e fantasia. Ma nei giorni scorsi a poca distanza dall'amata Calle Obispo ricordata nelle pagine di "Mambo Tango" è crollato un edificio portandosi dietro la vita di 4 persone tra cui un bimbo di pochi mesi.

Certo sono cose che accadono in tutto il mondo, Italia compresa, ma il mio cuore dal doppio passaporto soffre allo stesso modo con cui si rallegra nell'apprendere queste notizie da Cuba. Il cambiamento è in atto. Ci vorrà tempo. Ci vorrà tanta pazienza. Ci vorrà tanto orgoglio.