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(Joe Di Crosta n.19.04.2003 - m. 13.02.2019, uniti per sempre)
All'amico di una vita, al mio figlio speciale docile e fedele e a tutte le persone che hanno amato un animale perchè il vuoto della loro assenza possa essere colmato dalla dolcezza del loro ricordo.
"Le tue zampine si agiteranno nei miei ricordi"
Sai piccolo mio, è complicato trovare le parole adatte per spiegarti cos'è l'amore. Perché l'amore è un sentimento indefinibile, difficile da misurare. Potrei forse dirti che “abbiamo percorso insieme chilometri d'amore” o che “ti sei dissetato bevendo ciotole d'amore". Non sarebbe sufficiente. Ora che sei lontano capisco di amarti infinitamente ma non so come spiegartelo. Vorrei dirti che le lettere che compongono la parola amore sono come le pagine scritte di una favola il cui finale è sempre bello. Un racconto dove non esistono né il dolore né la solitudine. Cucciolo mio noi umani abbiamo questa trappola delle parole che a volte dicono troppo e molto spesso non esprimono nulla. In tutti questi anni trascorsi insieme io non sono stato bravo come te nell'apprendere il tuo linguaggio mentre tu al contrario sei riuscito ad interpetrare perfino i miei silenzi in quelle giornate in cui la malinconia e la tristezza mi strozzavano la gola. Allora ti accostavi leccandomi il viso e dopo avermi mordicchiato con delicatezza il naso mi costringevi a giocare con la tua pallina in intermidabili corse e salti fino a quando sfiniti ci addormentavamo abbracciati tra i cuscini sul divano. Per questo sono sicuro che quando un giorno tornerai ad appoggiare il tuo umido musetto sulle mie ginocchia saprai capire ognuna di queste parole che ora, confusamente, solo riesco a pensare per te. Sei stato un amico fedele, un figlio speciale, sei stato famiglia e la mia insostituibile terapia d'amore! Il destino piccolo mio non ha una sua logica ma ci sorprende come quelle goccie di pioggia che ci scivolano sulla fronte quando nel cielo non passa neppure una nuvola e ci stupisce come un tuono improvviso che squarcia il silenzio del deserto lasciando cadere granelli di polvere magica. Scie fragili e sottili le nostre come bava di lumaca, incontratesi per caso e divenute poi impronte profonde sulla mappa della nostra vita. Incontro inatteso, morbido batuffolo, brezza leggera che accarezza il viso nelle giornate afose. Questo sei stato cuore mio! Con i tuoi buffi difetti hai addolcito le rughe del mio cuore rendendo le attese di ogni giorno palpitanti incontri di tenerezza. Hai agitato la polvere davanti ai miei passi trasformandola in variopinti coriandoli di gioia ed il frastuono della tua voce ha confuso quei silenzi che spesso fanno male. Sei stato preoccupazione ed allegria.
Ti ho tenuto tra le braccia quando il tremore ti sorprendeva e la notte ti metteva paura e cosi ti sei addormentato per sempre scaldato dalla luce del sole. Quella luce e calore che hai sempre saputo regalarmi cucciolo mio. E' stato il tuo ultimo dono per me: tenerci stretti in un abbraccio che il tempo non potrà mai sciogliere. Ora queste lacrime che non abbandonano i miei occhi sono la nostalgia di te ma quando avranno lavato tutto il dolore conserveranno soltanto il sapore buono della tua presenza. Non avere paura piccolo amore perchè non saremo mai lontani: le tue zampine si agiteranno per sempre nei miei ricordi e le mie mani continueranno ad accarezzare i tuoi. Corri sull'arcobaleno adesso, sii libero e felice e aspetta tra le nuvole il mio ritorno! Mio piccolo Joe la tua cuccia è ora il mio cuore.
E' colpa tua se al supermercato tra gli scaffali dei croccantini gli occhi mi si riempiono ancora di lacrime E' colpa tua se ogni volta che sento abbaiare mi volto a cercarti E' colpa tua se continuo ad aspettare la tua gioia dietro le porta E' colpa tua se ancora ti preparo la ciotola con l'acqua fresca e ne getto altra sul balcone per lavare la tua pipì E' colpa tua se continuo a fissare quei cuscini sul divano cercando la tua presenza E' colpa tua se ho bisogno di stringere forte tra le mani la pallina che odora ancora di te E' colpa tua se sfoglio ogni foto per rivedere la tua vita E' colpa tua se continuo a cercarti con la mano nelle notti in cui è difficile dormire E' colpa tua se una parte di me ti ha seguito e non vuole più tornare indietro E' colpa tua se questo mio cuore continua ad amarti E' colpa tua se hai reso migliore la mia vita E' colpa tua cucciolo mio se la nostalgia di te mi fa cosi male
(by Di Crosta Franco. Dedicata a Joe 19/04/2003 - 13/02/2019)
Il 27, 28, 29 e 30 ottobre si è svolta presso i padiglioni della Fiera di Cesena la ventunesima edizione della mostra mercato "Arte moderna e contemporanea", una importante rassegna alla quale hanno partecipato artisti nazionali ed internazionali. Tra questi l'amica Silvia Pedaci che ha esposto una serie di opere in ceramica tra cui ha trovato posto "Romè", realizzata dall'artista ispirandosi al romanzo "Mambo Tango. Nuovi ritmi del cuore sulle strade di Cuba".
(L'artista Silvia Pedaci - foto Franco Di Crosta)
Una graditissima sorpresa, un grande regalo!
(Stand F32, Silvia Pedaci - foto Franco di Crosta)(Boogie Woogie, Silvia Pedaci - foto Franco Di Crosta)(Fiori, Silvia Pedaci - foto Franco Di Crosta)(Stand F32, Silvia Pedaci - foto Franco Di Crosta)(Stand F32, Silvia Pedaci - foto Franco Di Crosta)Trovate tutto su Silvia Pedaci clikkando questo linkhttp://silviaceramike.altervista.org/
La 21° edizione della mostra-mercato organizzata da Romagna Fiere e dedicata all'Arte Moderna e Contemporanea, si svolgerà quest'anno nel polo fieristico di Cesena dal 27 al 30 di ottobre 2017. 17 mila metri quadrati di spazi espositivi offriranno ai visitatori un percorso straordinario tra opere realizzate da artisti nazionali ed internazionali. Tra gli espositori sarà presente l'artista e amica SILVIA PEDACI che tra le sue opere presenterà un pannello di ceramica realizzato ispirandosi alla vita di Che Guevara e a “Mambo Tango”.
Sul sito della manifestazione troverete tutte le informazioni necessarie per raggiungere il quartiere fieristico di Cesena e gli orari d'apertura della mostra.
" ... cerco muri e luoghi distrutti. Cerco di dare loro un po 'di valore estetico e promuovere così un futuro movimento d'arte urbana" (Yulier P. Rodriguez, Camaguey 1989).
(graffito di Yulier P. - foto Di Crosta Franco)
E' facile imbattersi all'Avana nelle opere di questo artista poliedrico che ha deciso di rappresentare attraverso immagini oniriche e spaventose il senso di disagio e frustrazione in cui vive parte della società cubana. Ne ho incontrate diverse anch'io: appiccicate agli intonaci scrostati di vecchi edifici, sulle pietre cadenti di antiche dimore abbandonate, alle fermate delle guaguas, in luoghi abbandonati e oscuri. Regalano vivacità, colore e pause di riflessione. Lo stile è assolutamente riconoscibile così come il senso di fragilità che contraddistingue i suoi graffiti. Sia l'impressione di vedere una cosa per l'ultima volta, fino all'arrivo del prossimo ciclone, fino al nuovo crollo. Fotografarli è fissarli nella memoria come se fossero castelli di sabbia nati per essere distrutti. Ne ripropongo alcuni
(Yulier P. - foto Di Crosta Franco)(Yulier P. - foto Di Crosta Franco)(Yulier P. - foto di Di Crosta Franco)(Yulier P.- foto di crosta Franco)(Yulier P. - foto Di Crosta Franco)(Yulier P. - foto Di Crosta Franco)(Yulier P. - foto Di Crosta Franco)(l'atelier di Yulier P., Paseo del Prado, Avana - foto Di Crosta Franco)(l'atelier di Yulier P. - foto Di Crosta Franco)
Yulier P., il cui nome per intero è Yulier Rodriguez Perez, nasce a Florida, nella provincia di Camaguey nel 1989. Si trasferisce all'Avana con il sogno di realizzare la sua grande passione: la pittura. Non viene mai ammesso alla "Escuela de Arte de San Alejandro" ma pur essendo considerato un artista callejero autodidatta la sua formazione è classica, quella su tela e cavalletto per intenderci. Yulier si esprime con una tecnica espressionista "esteticamente scorretta" e violenta che ogni tanto lo ha esposto alle attenzioni delle autorità di sicurezza cubane. Nonostante ciò l'artista ha già realizzato in tre anni più di 150 opere non solo all'Avana ma anche in altre provincie come Matanzas e Mayabeque.
(foto web)
Le sue "tavole" prescelte sono le vecchie pareti sconnesse di edifici in disarmo, quelle che a volte hanno decine di mani di pittura ed anche per questo alcune delle sue opere sono già scomparse, trascinate via dalla polvere dei crolli. Yulier ha sempre scelto spazi abbandonati, sporchi o disastrati che con la sua pittura ha voluto recuperare ad un valore estetico ridandogli energia e vitalità. Ma la sua scelta rappresenta anche la volontà di esprimere un personale disagio interiore e quello di una società complessa e contradittoria come è, al di la delle apparenze, quella cubana. In una recente intervista rilasciata alla giornalista Sara Gomez Armas, l'artista ha dichiarato che "L'arte urbana deve entrare necessariamente in contraddizione con qualcosa, se non no è una buona opera. Alcune immagini sono come favole, ritratti di esperienze della gente. Altre sono più personali ed intime ma riflettono sempre gli scenari trascurati e il malcontento. Sono come anime, perchè in certi momenti smettiamo di essere persone per diventare anime, in un purgatorio chiamato Cuba. Viviamo condannati da noi stessi, perchè questo è il risultato delle nostre decisioni e della nostra incapacità di vedere più in la della paura e di altre mille cose. Le immagini non sono altro che questo: le nostre anime che riflettono un dolore interno, l'impotenza, la paura e la tristezza".
(foto web)
Questo suo atteggiamento provocatorio e ribelle come detto gli ha causato nel tempo qualche problema con la polizia e la sua arte di fatto non è stata mai riconosciuta da parte delle istituzioni pubbliche. Nonostante tutto le sue opere sono numerose e visibili principalmente nei quartieri dell'Avana Vecchia e del Centro Avana dove vive e gestisce uno studio comunitario, il "Josè Martì", nel quale oltre a sperimentare altre tecniche grafiche, insieme ad altri artisti da lezioni di pittura ai bambini. Il suo mondo onirico e fantasmagorico è costituito di colori vivaci ed aggressivi, profili deformati, animali con teste umane, conigli con grandi orecchie, figure antropomorfiche e spettrali che sembrano emergere dall'oscurità di sogni paurosi.
"Il bene e il male sono parte della realtà ... ogni opera è come un libro che vuole svelare racconti: di un invalido o di qualcuno che ha fame o di qualcun'altro che vuole esprimersi e non può farlo. La felicità? La lascio ai salseri!"
Maisel Lopez è un giovane artista cubano di 31 anni che ha ricevuto una formazione classica nella nota "Escuela de Arte San Alejandro" e che negli ultimi anni ha deciso di trasferire le sue opere talentuose dalla tela e cavalletto alle pareti dell'Avana dando vita insieme a pochi altri artisti ad un movimento d'arte urbano che ancora è alla ricerca di una propria dimensione artistica.
(foto web)
Maisel ha dipinto per l'Avana circa trenta murales che lui stesso ha chiamato"Colosos" (Colossi) raffiguranti volti di bambini di età compresa fra i 2 e gli 8 anni realizzati con il suo riconoscibile stile sobrio e pulito in bianco e nero con una tecnica del genere realista che contrasta violentemente con le facciate scrostate e decadenti di vecchi edifici che decora con grande passione.
(foto web)
"Mi ispiro al pensiero di José Martì (l'intellettuale e politico Padre della Patria che ispirò il movimento indipendista cubano e più tardi la stessa Revolucion) secondo cui i bambini sono la speranza del mondo. Li ho chiamati Colossi non solo per le loro dimensioni ma per l'importanza che l'infanzia riveste nello sviluppo della siocietà."
Il primo Coloso è stato realizzato nel 2015 a Playa, un distretto avanero dove Maisel è nato, mentre l'ultimo è stato dipinto di recente nel popoloso barrio di Miramar all'esterno della Galleria d'Arte Wilfredo Lam che ospita al suo interno altre opere dell'artista, realizzate questa volta su tela, che rappresentano sempre volti di bambini.
(foto web)
Maisel prima di dipingere i suoi giganteschi "Colosos" attraversa le strade dell'Avana scattando decine di foto a bambini che gli offrono una particolare ispirazione e sempre dopo aver chiesto il permesso ai genitori. Dopodichè procede ad una selezione degli scatti migliori per poi iniziare a dipingere i suoi murales che realizza sulle facciate di casasparticulares (case private) ed anche di istituzioni o luoghi pubblici come scuole, ospedali e uffici statali. Anche in questo caso Maisel chiede prima l'approvazione e il permesso di dipingere. Tutte le opere sono alte diversi metri e per terminarle l'artista impiega solitamente dai tre giorni alla settimana intera senza percepire alcun compenso e possono essere ammirate da tutti in questa sorta di grande galleria all'aperto che gli abitanti dei barrios custodiscono con una crescente simpatia e gelosia e proteggono con attenzione da possibili atti vandalici.
(foto web)
"Tutte le opere che non sono né agressive né offensive sono sempre ben accolte", ha detto Maisel che a differenza di altri artistas callejeros è ben visto dalle autorità di sicurezza che non gli negano mai il permesso di dipingere.
"L'artista urbano deve essere responsabile di quello che fa perchè con le sue opere dialoga e interagisce con un pubblico molto eterogeneo".
Maisel continua a dipingere nel suo atelier tele che possono raggiungere anche il valore di 1000, 1500 dollari.
Se clikki su questo link potrai ammirare altre opere di Maisel Lopez: