Le opere di Yulier P. fragili graffi destinati a sgretolarsi come le pareti che li accolgono
23 agosto 2017
" ... cerco muri e luoghi distrutti. Cerco di dare loro un po 'di valore estetico e promuovere così un futuro movimento d'arte urbana" (Yulier P. Rodriguez, Camaguey 1989).

E' facile imbattersi all'Avana nelle opere di questo artista poliedrico che ha deciso di rappresentare attraverso immagini oniriche e spaventose il senso di disagio e frustrazione in cui vive parte della società cubana. Ne ho incontrate diverse anch'io: appiccicate agli intonaci scrostati di vecchi edifici, sulle pietre cadenti di antiche dimore abbandonate, alle fermate delle guaguas, in luoghi abbandonati e oscuri. Regalano vivacità, colore e pause di riflessione. Lo stile è assolutamente riconoscibile così come il senso di fragilità che contraddistingue i suoi graffiti. Sia l'impressione di vedere una cosa per l'ultima volta, fino all'arrivo del prossimo ciclone, fino al nuovo crollo. Fotografarli è fissarli nella memoria come se fossero castelli di sabbia nati per essere distrutti. Ne ripropongo alcuni









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