Il presente sito fa uso di cookie tecnici e di terze parti. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie.
Gli "artigiani dell'impossibile" popolano le pagine di "Mambo Tango". Ne ho conosciuti molti personalmente. Eroici, orgogliosi, indomabili e creativi. Il PeriodoEspecial ha creato grandi problemi ai cubani ma ha contribuito a formare una generazione di inventori straordinari. Guardate cosa ho trovato e documentato!
Sono sicuro che il materiale storico-fotografico sia destinato ad arricchirsi con nuove immagini. Potete contribuire tutti. E' un atto d'amore dovuto, una parte di storia sulla quale si può sorridere ... senza però dimenticare!
(foto web - encendedor de gas)
Questo l'ho visto e utilizzato personalmente nel 1995. A destra nella foto un manico di legno sorregge con un gancio di ferro un batuffolo di cotone o di altro tessuto. La bottiglietta in cui è immerso contiene alcol. Basta strisciare contro le due resistenza e la scintilla fa accendere il fuoco. Qualcosa da aggiungere?
(foto web - Calentador de agua)
Pratico e un pò rischioso. Meglio non provare la temperatura dell'acqua con un dito ... resistenza direttamente in ammollo! E vai!
(foto web - Calentador de agua)
Questa è un versione più sofisticata della precedente. Due barattoli di latta, spessori di legno interposti tra i due, acqua e quei fili che si vedono non servono per sorreggere la strana creazione ... sono cavi elettrici! I cubani amano farsi la doccia calda anche a 50 gradi all'ombra. Non c'è crisi che possa impedirlo.
(foto web - calentador de agua casero)
Qui ho bisogno di un aiuto. Questa è alta ingegneria! L'acqua attraverso una bottiglia di plastica finisce all'interno di un contenitore (per il caffè all'americana?). Qui un prodigio la scalda e il servizio è pronto. Merita il Nobel!
(foto web - doccia artigianale)
Dite la verità, non viene voglia anche a voi di una bella doccia? Altro che idromassaggio!
(foto web - doccia artigianale)
Meno potente della precedente ma una doccia alla Tukola è una esperienza indimenticabile!
(foto web - doccia artigianale)
Quello cilindrico è un serbatoio e quelli che si vedono spuntare dal muro sono cavi elettrici. Con un pò di coraggio ... un bagno elettrizzante!
(foto web - il sapone dei miracoli)
I cubani adorano lavarsi e lo fanno anche diverse volte al giorno. L'assenza nel periodo especial persino del sapone è stata considerata una autentica tragedia nazionale. Questo prodotto per molti anni ha rappresentato l'unica alternativa per la pulizia oltre a quella offerta dai saponcini provenienti dagli hotel. Andava bene anche per il bucato. Fa parte della memoria storica di un paese. Non dimenticare mai per poter andare avanti!
(foto web)
Negli anni difficili della crisi questo è stato per molto tempo l'unico rimedio. Un deodorante artigianale che i cubani più anziani ricorderanno forse con un pizzico di nostalgia.
(foto web)
Questo è il talco Micocilen inventato per contrastare il cattivo odore dei piedi sudati. Arrendersi mai!
(foto web)
Scatoletta di carne di manzo sovietica riciclata e adattata a tazza.
(foto web)
I frigoriferi sovietici sono duri da scongelare anche ai tropici ...
(foto web - la mitica lavatrice sovietica Aurika)
Non so come funziona ma vi giuro che funziona! Se ne trovano ancora diverse nelle case cubane. Il motore è pressochè indistruttibile ed è servito per far funzionare decine di utensili. Il maggior sostegno all'inventiva cubana!
(foto web)
Quando si parla di eroi della resistenza ... il motore è di una Aurika!
(foto web)
A vederlo sembra un attrezzo da tortura invece serve per preparare deliziosi dolcetti. E' il Platillo Volador, il disco volante, e mi è capitato di vederlo solo a Cuba. Le brioches ottenute con pane e marmellata di guayaba sono straordinarie. Fidatevi!
(foto web - lampada a petrolio artigianale)
Questa fa tenerezza. Nel periodo di crisi gli apagon, le interruzioni della corrente elettrica, erano frequenti e duravano per molte ore. Che si fa si sta al buio? Neanche per idea! Vaso di vetro, qualche dita di cherosene, un tubetto di dentifricio vuoto riciclato con una miccia all'interno e ... fiat lux! Semplicità e ingegno.
(foto web, vespasiano tropicale per tutte le necessità)
Quando si dice l'organizzazione! Mi resta una domanda: chi controlla "cosa" per applicare le tariffe giuste?
(foto web - un dramma può far sorridere?)
Qui si sfida l'impossibile. Vi svelo un segreto: James Bond è nato a Cuba e il suo vero nome è Santiago Bono!
(foto web - taxi particular)
A Cuba tutto ciò che non è statale (ben poco ...) si chiama particular. Come le case in affitto, i paladar, alcune macchine e certi taxi. Questo di particular ha proprio tutto!
(foto web - un bel caffè non si nega a nessuno!)
Manca il gas? A tutto c'è rimedio! La scarpa serve per mantenere l'equilibrio ...
(foto web)
Cambia la scarpa non il rimedio!
(foto web)
El colador de cafè. Un filtro, un calzino, un sacchetto di tela potevano essere utilizzati per un caldo caffè. L'antenato delle moderne cialde.
(foto web)
Ecco un classico filtro. Non fatevi ingannare dalla somiglianza ... serve per il caffè!
(foto web)
Una bella minestrina, sarà cotta a vapore?
(foto web - OGM)
Dunque ricapitoliamo: le pale sono ricavate da dischi in vinile sapientemente ritagliati, la base è un vecchio telefono con la rotella e il motore? Sarà mica di una mitica Aurika? OGM!
(foto web)
Questa non sembra una grande invenzione. Si tratta di uno di quei comuni vassoi in alluminio in uso presso le mense scolastiche, gli ospedali o le fabbriche. Già sembra ... guardate le foto successive!
(foto web)
Ecco come un normale vassoio per la comida si trasforma in una antenna per la tv! Il segnale arriva, guai a perdersi una puntata della telenovela o la partita di beisbol!
(foto web)
Versione potenziata dall'uso simultaneo di vassoi e lattine. La tecnologia dell'inverosimile!
(foto web)
In questo caso la natura si è ripresa il suo spazio.
(foto web)
Questa è pura poesia! Come sconfiggere l'oscurità con semplicità ed ingegno. Osservate la cura nei particolari. Per ricordare e riflettere.
(foto web)
La pentola a pressione è un utensile imprescindibile nella cucina cubana. Nel periodo di gravi crisi economica garantiva un notevole risparmio di energia e tempo. Negli ultimi anni il governo cubano avvalendosi di suoi impeccabili dipendenti ha dato vita ad un verio e proprio censimento degli elettrodomestici presenti nelle abitazioni consegnando poi ad ogni famiglia nuove pentole a pressione e ollas arrozera (pentole per la cottura del riso) di fabbricazione cinese in quella che è stata definita dallo stesso Fidel Castro, la rivoluzione energetica. In alcune case resistono ancora le vecchie pentole aiutate nella loro sopravvivenza da rimedi artigianali.
(foto web)
Qui si alza la posta in palio! Cresce il rischio sperando che ne sia valsa la pena. La chiusura ermetica è garantita ma per verificare la cottura?
(foto web)
Un motore dell'ormai mitica lavatrice sovietica Aurika da nuova vita ad un anziano ventilatore. Siamo già nel 2004 ...
(foto web)
Altro utilizzo estremo del motore Aurika. Qui diventa l'anima di un levigatore per calzolaio. Indistruttibile tecnologia sovietica!
(foto web)
Una bici moto. Per sopperire alla carenza di mezzi di trasporto ed alla restrizione imposta sull'utilizzo di carburante i cubani si inventarono questo prototipo di bici alimentata con motore a scoppio e cherosene. Il loro posto è di diritto all'interno di un museo!
(foto web)
Questo è un modello di bici moto versione De Luxe con tanto di serbatoio in pura plastica riciclata. Ma quanto ingegno?
(foto web)
Bici con applicato il volante di una corriera. Primo modello al mondo di bici-guagua. La voglio!
(foto web)
Bicicletta familiare. Gambe e cuore per questo papà cubano.
(foto web)
Il seggiolino multiplo da bicicletta.
(foto web)
Qua si fa sul serio! Sospensioni, carburatore e bottiglia-serbatoio in bella vista. Qui la logica lascia spazio all'inventiva. Ardimentosa!
(foto web - il Rikimbili)
Questo è un autentico Rikimbilis. Guardate la finezza del sedile in pelle. Sono rumorosissimi, senza marmitta ed illegali. Ma se ne vedono ancora in giro per le strade di Cuba. Questo è ingegno alla potenza!
(foto web)
Un ventilatore alimentato ancora una volta dal motore di una lavatrice Aurika. Non inganni la dimensione è l'effetto della prospettiva. Se non sbaglio anche il supporto sembra essere il cestello dell'indomita lavatrice. Questi rimedi, che sembrano frutto della disperazione, hanno consentito per anni ai cubani di trovare refigerio nelle giornate di caldo intenso. Il riciclo come arte e sopravvivenza.
(foto web)
Un paladar che accetta le sfide! Ovviamente tutto illegale ma come quella scritta sia arrivata fino a li ...
(foto web)
Bella idea per originali posa cenere.
(foto web)
Una lavata ed una asciugata e sono come nuovi!
(foto web)
Lasciamo perdere gli estetismi quello che conta è la funzionalità.
(foto web)
L'uomo orchestra. C'è proprio di tutto compreso due cornoni contro il malocchio!
(foto web)
Un bel "tanke" tagliato a metà, carbone e fantasia e la pizza è pronta!
(foto web)
L'ho messa in cornice perchè è fantastica. La prima sedia barbecue al mondo! L'importante è sedersi da un'altra parte!
(foto Di Crosta Franco)
Un barbecue improvvisato con una vecchia rete metallica. Vi assicuro che la carne era cotta benissimo ed era molto buona!
(foto web)
Quando fa molto caldo un lungo viaggio può diventare infernale. Niente paura ... aria condizionata a manetta!
(foto web)
Ecco un rimedio per vincere la calura di alcune giornate cubane. Ventilatore con aria condizionata!
(foto web)
El Charanguito, l'evoluzione della specie delle normali bici taxi. Qui si sfidano le leggi della dinamica.
(foto web)
I coco taxi sono una versione caraibica della italiana Ape. Può portare fino a quattro passeggeri compreso l'autista. Vengono utilizzati per percorsi cittadini. Con il loro vivace colore e la forma innovativa fanno ormai parte della storia di Cuba. Speriamo resistano al tempo e ai cambiamenti.
(foto web)
Un viandero, un porta vivande realizzato assemblando le componenti di vecchi ventilatori in disuso. Simpatico no?
(foto web)
Forno a carbone artigianale. Anche qui la creatività non manca.
(foto web)
Questo forno è un classico della cocina callejera, la cucina di strada. Sono presenti a tutte le feste. Sono un pò strani è vero, ma l'efficacia è indiscutibile.
(foto web)
Invenzioni recenti ... tv con schermo piatto. Non so cosa ci sia dietro ma mi auguro per questa famiglia che non si rompa mai!
(foto Di Crosta Franco)
"El Camello" è stato per tutti gli anni novanta la soluzione alla tragica carenza di carburante e di mezzi di trasporto. Questa gigantesca creatura nasce dalla fusione di due rimorchi ed i suo nome deriva dalla tipica forma con le due grosse gobbe. Il termine è figlio dello slang di strada usato affettuosamente dai cubani per identificare questo mezzo che arrivava a trasportare contemporaneamente anche più di trecento persone! Le migliorate condizioni economiche degli ultimi anni hanno portato al progressivo abbandono del loro utilizzo. Attualmente ne circolano ancora alcuni esemplari nelle provincie cubane mentre la capitale è attraversata oggi da moderne corriere di fabbricazione giapponese o canadese. Questi giganti fanno parte comunque della storia di Cuba perchè hanno permesso la mobilità della popolazione in un periodo di forte criticità. Tutti i cubani, e qualche vecchio visitatore, li ricordano con un pizzico di nostalgia e tanta riconoscenza.
(foto Web)
El Camello, una invenzione tutta cubana per sopperire alla carenza di mezzi di trasporto.
(foto web - un italianissimo autobus)
Non solo negli anni 90 ma ancora oggi è possibile vedere scorazzare per le strade di Cuba diversi autobus italiani, dichiarati inservibili nel nostro Paese ma utilissimi alla causa sull'isola caraibica. Un bel modo di invecchiare ... ma almeno l'insegna! Quella si si poteva cambiare!
(foto Facebook, da una amica di Mambo Tango)
Questa è una invenzione recente: un roller in legno a propulsione umana! In discesa vola ...
(La Carahata de Camajuani, Villa Clara. Cuba - foto web)Questa strana creatura metà autobus e metà treno fu ideata e realizzata nei primi anni del 1980 nella provincia di Villa Clara, a Camajuani e tutt'ora viene utilizzata. Questa funambolica invenzione è autentica espressione dell'ingegno umano che non si arrende alle avversità e in questo il popolo cubano è maestro. Le vecchie rotaie erano troppo deboli per sopportare il peso di un moderno treno cosi si adattò un autobus più leggero e manovrabile. Che dire di più? Da provare!(foto web)(foto web)(foto web)
Gaspare Di Caro nasce nel 1961 a Nizza in Francia da genitori italiani originari di Comiso, cittadina della provincia della splendida Ragusa. Con La sua arte innovativa ha riscosso grande successo in varie parti del mondo. E’ definito il “pittore della luce” per la sua straordinaria capacità di illuminare monumenti con un’arte che unisce due tecniche antichissime, la lanterna magica e la camera oscura. Con questa tecnica l'artista da risalto ai particolari dei monumenti e delle opere d'arte da lui scelte.
(foto web - La Cattedrale dell'Avana)(foto web - La Cattedrale dell'Avana)
E' un maestro nelllo studio della luce e la sua formazione è di tipo cinematografica, letteraria e plastica. Ha lavorato in passato anche con il maestro Ettore Scola. Vive a Brasilia dopo aver girato il mondo ed in questa metropoli ha perfezionato la sua magica arte di luminografo come lui stesso si definisce, confrontandosi con la architettura di Oscar Niemeyer, deceduto nel 2012, a cui si deve la progettazione e realizzazione di importanti edifici della città brasiliana.
(foto web - La Cattedrale di Santiago di Cuba)
Le sue performance sono state ammirate in tutto il mondo, dalla Spagna alla Francia e all'Italia, dagli Stati Uniti agli Emirati Arabi, dal Sudamerica a Cuba.
(foto web - Il Cristo Redentore, Rio de Janeiro, Brasile)
Meravigliose sono l’illuminazione del Cristo Redentore di Rio De Janeiro, la Cattedrale dell’Havana realizzata in occasione della visita di Papa Benedetto XVI nel 2012, la Fontana di Trevi a Roma e di recente la cattedrale a Santiago di Cuba. Consiglio a tutti di visitare la sua pagina web. Uno spettacolo da non perdere!
(foto web - Palacio Rio Branco a Salvador de Bahia, Brasile)
Va beh... non sarà proprio cultura ma quello che vi racconterò sarà utile per entrare nel vero spirito cubano e capirne le più sofisticate e bizzarre sfumature.
A Cuba esiste un vero e proprio linguaggio popolare, di strada, quello del barrio. Un vocabolario non codificato, colorito ed assolutamente divertente.
La parola più in uso è certamente Pinga. La sentirete ovunque.
(foto web)
Sembra che con il termine pinga venisse indicata una grossa pertica che appoggiata sulle spalle degli schiavi serviva per spostare pesanti carichi. A Cuba il termine è divenuto in seguito il sinonimo principe dell'organo sessuale maschile, ma trova molteplici usi per esprimere complicati e variopinti concetti e stati d'animo. Eccone una divertente rassegna!
1- Può indicare un pessimo stato d'animo ed anche uno buono (Puede indicar un pésimo estado de ánimo y también uno muy bueno): "Me siento de pinga."
2- Se una persona è sgradevole e meschina (Si una persona es baja y ruin) :"Fulano està depinga." Dove Fulano sta per Tizio.
3- Indica una carenza, che non c'è niente. (Indica carencia, que no hay nada): "Aquí no hay ni pinga."
4- Se si vuol dire che una persona è un idiota (Si quieres expresar que una persona es tonta o idiota): "Fulano es un comepinga." Dove comer è mangiare. Vi lascio la traduzione ...
5- Si definisce una persona che parla in maniera incoerente (Se dice de una persona que habla incoherencias): "Qué manera de hablar pinga!"
6- Ira irrefrenabile (Ira irreprimible) : "Estar empingao."
7- Quando si nega una cosa ad una terza persona (Cuando se le niega algo a un tercero): "No le voy a dar ni pinga."
8- Quando i bulli di secondaria importanza lanciano il proprio grido di guerra (Los guapos marginales cuando lanzan su grito de guerra), gritan: "Ni Pingaaaa!"
9- Vai a quel paese (Vete al carajo): "Vete pa' la pinga."
10- Quando una cosa è molto brutta (Cuando algo está muy malo): "Esto está... de pinga!"
11- Quando qualcosa ha qualità superiori (Cuando algo tiene calidad superior): "Está bueno con pinga."
12- Se un un uomo è una buona persona, leale e generosa (Si un hombre es muy buena persona, amigo leal o dadivoso): "Es un tipo de pinga..."
13- Come intercalare quando ci si fa male (Puede usarse como interjección, cuando una persona se da un golpe): "Ay, repiiiiinga!"
14- Si utilizza per fare una domanda (Se utiliza en oraciones interrogativas):"Qué pinga te pasa?"
15- Per indicare un ignorante (Para indicar que una persona tiene pocos conocimientos):"No sabe ni pinga."
16- Quando si vuole dire a qualcuno di non immischiarsi (Cuando se le quiere decir a alguien que no se inmiscuya): "A ti que pinga te importa?"
17- Quando una donna è triste e insofferente (Cuando una mujer está amargada o es peleona): "Está falta'e pinga." Praticamente le manca la materia prima ...
18- Quando ci si riferisce ad un duro (Cuando uno se refiere a un tipo duro): "A ése le ronca la pinga." (A questo gli russa la pinga)
19- Un invito a togliersi di mezzo (Hasta domicilio reconocido tiene): "Vete pa' casa de la pinga"."
20- Per esprimere determinazione (Para expresar determinacion y criterio propio): 'Me sale de la pinga.' (Mi esce dalla pinga, un modo garbato ...)
21- Durante una rissa (En una riña es lo primero que se reparte): "Pinga pá todo el mundo!"
22- Per definire un castigo (Sirve para cualificar un castigo): "Le voy a dar un pase de pinga." (un assaggio ... altra raffinatezza!)
23- Quando trovano qualcuno in una brutta situazione (Cuando prueban que cogieron a alguien en algo malo): "Le partieron la pinga."
(Gli hanno spezzato la pinga).
24- Quando uno si va a creare un problema inutile (Cuano uno se va a crear un problema inutil): "No te busques un problema de pinga!"
Ed infine il simpatico video che circola su youtube. Da non perdere!
In questi giorni, dal 20 al 26 di agosto, è in programma a Rimini il "Meeting per l'amicizia fra i popoli" (www.meetingrimini.org) pensato e realizzato da Comunione e Liberazione, un importante movimento cattolico.
Partecipai in veste di scout dell'AGESCI alla prima edizione, nell'ormai lontano 1980. Il tema conduttore di quelle giornate fu "La Pace e i Diritti dell'Uomo" un argomento ancora straordinariamente attuale.
Ricordo il caos e l'entusiasmo di quelle giornate. Migliaia di volontari indaffarati, sacchi a pelo, sonno appiccicato agli occhi, il desiderio di condivisione. Chissà in quanti allora immaginavano che quella esperienza potesse continuare così a lungo consolidandosi ed affermandosi come uno degli eventi più importanti dell'estate italiana e non solo. In quei giorni dell'80 furono invitati al dibattito alcuni dissidenti russi e fu dato molto risalto alla complicata situazione dell'Unione Sovietica. L'Unione Sovietica non esiste più ma esistono ancora una scia di problemi che il buon senso dell'uomo (quale?) non sembra in grado di risolvere o non vuole risolvere. Siamo sull'orlo di una nuova guerra mondiale o forse già la stiamo vivendo. Il Meeting di Rimini è una occasione per respirare una boccata di aria buona e rigeneratrice.
Il tema di quest'anno è "DI CHE E' MANCANZA QUESTA MANCANZA, CUORE, CHE HA UN TRATTO NE SEIPIENO?"
Sono alcuni versi di una poesia di Mario Luzi.
L'uomo è per sua natura incompleto, e questa sua "mancanza" gli pone continuamente una domanda: come riempire questo vuoto? Con le ideologie, le religioni, il sesso, la droga, la violenza, la scienza...
Ho pensato di trascrivere questo testo pensando anche alla attuale transizione politico-sociale cubana ed ai problemi che affliggono la nostra Italia ed il mondo intero. Ci si sente impotenti difronte a certi drammi e al grido disperato di una umanità profuga. Anche in seno al popolo cubano esiste il rischio di uno scontro generazionale ed ideologico. Riscoprire i valori che ci uniscono è l'unica via d'uscita dal labirinto di morte e distruzione in cui siamo impantanati. "A el mar no importa..."
Richard Blanco nasce il 15 febbraio del 1968 a Madrid da genitori cubani che vivevano in esilio. Ben presto si trasferirà a Miami, dopo un breve soggiorno a New York. In Florida si formerà come uomo, ingegnere e poeta. Tutta la sua opera è caratterizzata dall'esigenza di trovare risposte alla sua complicata umanità: di uomo esiliato, di cubano-americano e di cubano-gay.
Nel 2013, in occasione della rielezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti d'America fu invitato da quest'ultimo a leggere un suo poema che scrisse per quella circostanza, "One Today". Stessa sorte radiosa gli è toccata in occasione della riapertura dell'Ambasciata statunitense all'Avana avvenuta il 14 agosto 2015 e per la quale ha scritto in inglese "Matter of the sea".
Lui stesso si descrive così: "Mi hanno fatto a Cuba, assemblato in Spagna e importato negli Stati Uniti! L'inizio della mia vita sembrava già presagire quella che sarebbe stata la mia ossessione per la scrittura: l'idea della famiglia, i luoghi, la ricerca della mia identità. Dopo solo 45 giorni dalla mia nascita già appartenevo a tre paesi, avevo vissuto in due delle più grandi città al mondo, Madrid e New York, e mi fu dato il nome Richard in onore del Presidente Nixon, sicchè avevo già un piatto bello ricco!"
Blanco scrive questo poema per la gente di Cuba e degli Stati Uniti. Trovo il suo contenuto dolcissimo, a tratti struggente, colmo di amore. Non ci sono parole di odio, di rancore o promesse di rivalsa. C'è solo il desiderio di vincere quel "bloqueo emocional", i limiti posti alla nostra emozionalità, dai dubbi e dalle paure. Con il sogno che questo tempo che finisce e poi ricomincia possa aiutarci a "Sanar", a guarire tutti insieme.
Di seguito ho trascritto il poema "Cosas del Mar" di Richard Blanco in lingua spagnola a cui fa seguito la mia traduzione in italiano.
"Cosas del mar"
L'Avana al tramonto (foto di Di Crosta Franco)
El mar no importa, Lo que importa es esto. Todos pertenecemos al mar que nos separe, Todos una vez y aún, somos este mismo niño Que se asombra ante las estrellas del mar, Escucha caracolas huecas, Talla castillos imposibiles por sus sueños. Todos hemos sidos amantes, Pasiando mano a mano por ambas orillas. Nuestras huellas, Un espejismo de ser, Desvanecido en las olas que no saben de donde son Ne le se interesan en que pais se estrellan, Se estrellan. Nos dan sus benedicion y vuelven al mar, Hogar de nuestros deseos caiados. Ninguno es otro al otro al mar, Sea una isla cercada o un vasto continente. Recordemos nuestros abuelos, Sus manos hundidas En tierra roja o negra Cuando sembravan árboles de arce o de mango Que los sobrevivieron. Nuestras abuelas, Cuando contavan los años mientras desempolvavan fotos de sus bodas Las caras marchitas de parientes aun vivas, en nuestras cómodas. Nuestras madres, Que nos enseñaron cómo leer en español o en inglés, Cómo atar zapatos, Contar los colores del otoño, O provar guayabas. Nuestros padres, Desgastados por el peso de las nubes, Marcando tarjeta en las fábricas O cortando caña Para lograr una vida para nosotros. Mis primos y yo ahora en busca de las mismas estrellas Sobre rascacielos o palmas, Esperando que el tiempo muera Y renazca Cuando cae la lluvia que clarea todo Y siempre encuentra su camino por rio o calle hasta llegar al mar. Qué himno cantamos no importa, Todos hemos caminado descalzos y con alma desnuda, Bajo el llanto de la gaviota,
Volando y saltando Hemos entregado tristezas y esperanzas Al mar. Nuestros labios mojados con el mismo salitre del las brisas Hemos guardado nuestras memorias y lamentos Como piedras que no podemos soltar de las manos, Pero... Todos hemos acercado un caracole a lo oido Escucha otra vez el eco. Hoy, el mar nos dice Que dejemos atras nuestras dudas y miedos Y veamos los azules lucidos de nuestro horizonte compartido Y asi' respirar, juntos, Y sanar, juntos.
“Cose del mare”
I colori del mare a Varadero (foto di Di crosta Franco)
Il mare non importa,
Ciò che importa è questo,
Tutti apparteniamo al mare che ci separa,
Tutti noi.
Una volta e ancora adesso, siamo lo stesso bambino
Che si meraviglia di fronte alle stelle marine,
Ascolta le conchiglie vuote,
Scolpisce castelli impossibili per i suoi sogni.
Tutti siamo stati amanti
Passeggiando mano nella mano su entrambe le sponde.
Le nostre impronte,
Come il miraggio dell'essere,
Svaniscono in onde che non sanno da dove vengono
e non gli importa in che paese si infrangono.
Si infrangono.
Ci benedicono e ritornano al mare,
Custode di tutti i nostri desideri silenziosi.
Nessuno è l’altro per il mare,
Che siamo un’isola remota od un vasto continente.
Ricordiamoci dei nostri nonni,
Le loro mani affondate
Nella terra rossa o nera
Seminando alberi di acero o di mango
Che gli sopravvissero.
Le nostre nonne,
Che contavano gli anni spolverando le foto del loro matrimonio,
Quei volti consumati dei familiari, ancora vivi
Sopra i nostri comò.
Le nostre madri,
Che ci insegnarono a leggere in spagnolo ed in inglese,
Come allacciare le nostre scarpe,
Contare i colori dell’autunno,
O assaggiare guayabas.
I nostri padri,
Sfiniti dal peso delle nubi,
Marcando il tempo nelle fabbriche
O tagliando la canna da zucchero
Per realizzare una nuova vita per noi.
I miei cugini ed io adesso in cerca della stessa stella
Dall'alto dei grattacieli o dalle palme
Aspettando che il tempo muoia
E rinasca un’altra volta.
Quando la pioggia cade
Pulisce tutto e sempre trova il suo cammino attraverso un fiume od una strada, fino
ad arrivare al mare.
Que inno cantiamo non importa,
Tutti abbiamo cantato scalzi e con l’anima innocente,
Sotto il pianto del gabbiano.
Volando e saltando
Abbiamo portato la tristezza e le speranze
Al mare.
Le nostre labbra bagnate dalla stessa salsedine nella brezza.
Abbiamo custodito ricordi e lamenti
Come pietre nelle nostre mani che non possiamo gettare.
Però ...
Tutti abbiamo appoggiato una conchiglia all'orecchio
Ascolta di nuovo la eco.
Oggi, il mare continua a dirci
Di lasciare alle spalle tutti i nostri dubbi e le paure
E guardare gli azzurri lucenti del nostro orizzonte condiviso
Chi è stato almeno una volta a Cuba non può non aver notato quelle chiassose dispute consumate tra tavolini dondolanti, ruhm, sigari e gesticolare frenetico di mani.
Il DOMINO, diffusissimo gioco da tavola, è considerato da molti il secondo sport nazionale di Cuba dopo il Beisbol. Io lo collocherei sempre sul podio ma sul gradino più basso, al terzo posto, poiché il primo spetta di diritto allo “struscio”, il vacilon di cui i cubani sono interpreti sopraffini!
Veniamo a qualche notizia storica. Ci risiamo! Anche questo gioco sembra essere stato inventato dai cinesi circa nel 1100 ma altolà...di recente sono state trovate delle tessere simili a quelle del domino in Egitto presso la tomba del faraone Tutankhamon. Che i cinesi già copiassero le cose mille anni fa? Un'altra versione storica vuole che l'inventore del gioco sia stato un italiano, un certo monaco Marco Antonio Domino che, siamo nell'XI secolo, pensò di collegare tra loro dei tasselli numerati durante una sua lunga prigionia. Quella cinese è comunque la versione più nota e documentata.